Quando i tarli attaccano i mobili in legno, causano dei danni estetici e strutturali, che, soprattutto nel caso di mobili antichi e preziosi, rappresentano un serio problema.
La fase più lunga del ciclo vitale del tarlo è quella larvale. In questa fase, il tarlo vive all’interno del legno e se ne nutre, creando profonde gallerie e danneggiando il mobile a livello strutturale.
Raggiunta la maturità, il tarlo adulto sfarfalla dal legno, facendo cadere la polverina prodotta in cumuli in prossimità del manufatto e creando dei fori sulle superfici del mobile.
Così facendo, causa evidenti danni estetici, che deturpano l’aspetto del manufatto colpito.
Quando ci si rende conto che i mobili sono stati oggetto di aggressione da parte dei tarli, molto spesso, si valuta il restauro degli stessi, al fine di recuperarli.
In virtù di ciò, è importante intervenire con un trattamento antitarlo il prima possibile, per limitare i danni ed evitare che i mobili possano danneggiarsi irreparabilmente.
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Il restauro del mobile e il trattamento antitarlo
Il trattamento antitarlo è una fase fondamentale nell’ambito del restauro dei mobili.
Se si restaura un mobile, infatti, senza effettuare un idoneo trattamento di disinfestazione tarli, si rischia di rendere vano un lavoro molto delicato.
La presenza dei danni da tarli, come gallerie, fori e rosume, implica un’attività infestante in corso.
Man mano che i tarli adulti sfarfallano, depongono nuove uova sullo stesso mobile o sugli altri manufatti presenti, assicurando il prosieguo della loro specie e ampliando esponenzialmente il grado di infestazione attiva.
Per tale ragione, è fondamentale considerare il trattamento antitarlo come parte integrante delle fasi di un restauro serio.

Quale trattamento antitarlo effettuare sui mobili e quando?
La soluzione più diffusa è quella di applicare un prodotto antitarlo a base di permetrina sulle superfici sverniciate del legno, e iniettarlo nei fori di sfarfallamento presenti.
La permetrina è una sostanza efficace contro i tarli che ne vengono a contatto. Quindi è ottima come soluzione protettiva, per impedire ai tarli esterni di infestare il legno trattato col composto.
Purtroppo, però, il limite del prodotto è la scarsa capacità di essere assorbito dal legno, e, quindi, non può raggiungere le larve di tarlo, che si sono portate più in profondità. Inoltre, le uova non possono essere abbattute, perché non assorbono il prodotto.
Per non rischiare, dunque, di lasciare residui di tarli in mobili restaurati, è utile intervenire con delle disinfestazioni antitarlo professionali.
Ad esempio, il metodo antitarlo microonde è un’ottima soluzione curativa, in quanto colpisce ed elimina tutte le forme biologiche del tarlo.
Può essere eseguito prima dell’avvio delle fasi di restauro, in modo tale da poter lavorare poi su un mobile correttamente bonificato.
Le operazioni di trattamento antitarlo durano pochi minuti o ore (a seconda del tipo di manufatto) e i mobili sono immediatamente fruibili.
I più importanti restauratori del Veneto, infatti, si rivolgono a noi per la disinfestazione antitarlo microonde di mobili, così che possano poi effettuare le lavorazioni di restauro in tranquillità.
In alternativa, se ci si accorge dell’infestazione a fine restauro, è comunque possibile effettuare il trattamento microonde, durante il quale, saranno applicate le procedure adatte allo specifico caso.
Come restaurare un mobile tarlato?
Terminate le operazioni di bonifica da tarli, è possibile passare al restauro del mobile in legno.
Si può decidere di intervenire su due livelli di restauro: il restauro conservativo o il restauro completo a regola d’arte.

Restauro conservativo
Il restauro conservativo consiste nell’intervenire sui mobili con operazioni basilari.
Non si va ad alterare l’aspetto del mobile, ma vengono riparati esclusivamente i danni provocati dai tarli.
Le operazioni previste dal restauro conservativo sono:
- soffiatura dei fori di sfarfallamento, utile per rimuovere le polveri e il rosume prodotti dai tarli,
- chiusura dei fori di sfarfallamento: viene utilizzato dello stucco in cera dello stesso colore del mobile, così da far tornare le superfici lisce e omogenee,
- lucidatura del legno con composto a cera, per nutrire le fibre del legno.
Con il restauro conservativo, è, così, possibile eliminare i danni provocati dai tarli durante la loro attività.

Restauro completo a regola d’arte
Soprattutto nei casi in cui i mobili si presentano notevolmente deturpati e rovinati, può essere necessario intervenire con un restauro completo.
Il restauro a regola d’arte prevede degli interventi più approfonditi, che considerano ogni singola parte del manufatto, per dargli nuovamente funzionalità e recuperarne l’aspetto estetico.
Si tratta di un intervento più elaborato ed approfondito, in quanto dà un aspetto completamente rinnovato al mobile.
Per tale ragione, è indispensabile effettuare una corretta analisi del mobile, ove viene fatto il riconoscimento della materia utilizzata e dell’epoca di realizzazione e si esaminano le condizioni dello stato attuale.
Sulla base di tali informazioni, si stabiliscono le fasi da svolgere e ci si confronta con il committente per eventuali richieste personali circa variazioni estetiche e/o strutturali.
Superata questa fase preliminare, si dà l’avvio all’opera di restauro completo, che prevede:
- smontaggio totale del mobile, con individuazione delle parti mancanti,
- rimozione della patina superficiale, mediante sverniciatura, per asportare depositi, vernici e macchie presenti ed ottenere il legno originario con le superfici completamente pulite. La pulitura può avvenire con mezzi meccanici o solventi, a seconda della metodologia ritenuta più idonea,
- soffiatura per liberare superfici, fori e anfratti dalle polveri presenti,
- carteggiatura e stuccatura, per preparare le superfici del legno alle fasi successive.
In questo modo, si provvede a colmare eventuali spaccature, con integrazioni di stucco, per ripararle, e a chiudere i fori di sfarfallamento provocati dai tarli, - ricostruzione e rifacimento delle parti mancanti, con consolidamento e integrazione delle parti ammalorate. Inoltre, è prevista la ricostruzione di tutte quelle parti originariamente presenti, e che, col tempo, si sono perse,
- rifacimento e rinforzo degli incastri, per ripristinare la stabilità del mobile,
- applicazione di prodotto antitarlo protettivo, per rendere il legno inappetibile ai tarli ed impedire che possa essere attaccato nuovamente dall’esterno,
- recupero delle venature originarie del legno e/o pittura.
Dopo la sverniciatura, infatti, il legno appare opaco e spento. Si può decidere di ravvivare le venature presenti o addirittura dare un colore più chiaro o più scuro alle superfici, a seconda della richiesta del committente, - lucidatura delle superfici, che avviene generalmente con gommalacca. In ogni caso, è possibile decidere se ottenere una finitura lucida o opaca,
- ripristino e pulitura della ferramenta, se presente, con ricollocazione della stessa,
- passaggio di una mano di cera sulle superfici, per nutrire le fibre del legno.
Conclusioni
Quando si è in possesso di mobili antichi e di un certo valore, è, dunque, possibile recuperarli del tutto, anche se questi sono stati deturpati dall’azione del tempo e/o da un’infestazione da tarli.
Con un lavoro completo di trattamento antitarlo e restauro, infatti, è possibile cancellare i danni provocati dagli insetti e ridare vita ai manufatti, senza rinunciare, dunque, a mobili di antiquariato, con i quali può esserci un legame affettivo.